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  • Immagine del redattoreOcean Training School

Perchè andare oltre?


Questa sera fuori piove, è gennaio, fa freddo, stiamo preparando questa traversata che ci impegnerà da Palma di Maiorca alle Canarie, 1200 miglia, di cui la maggior parte in Oceano Atlantico, e riflettevo: perchè andare oltre?




Europa Point

Si, oltre le storiche Colonne d'Ercole? cosa spinge a mettere la prua verso l'ignoto?

Al giorno d'oggi, con tutte le comodità che ci sono, i mezzi veloci, che in poche ore ci portano dall'altro capo del mondo, si continua a voler fare lunghe tratte, lunghe navigazioni in barca a vela.

Forse in alcuni di noi è una cosa intrinseca, che ci portiamo nel DNA, forse i nostri avi erano dei navigatori, per altri commercianti, per altri ancora dottori e così via, ecco, forse in me e in tanti di voi che leggete ed andate in mare, c'è un qualcosa che ci spinge ad andare oltre, mentre agli occhi di chi ci circonda veniamo visti come dei "pazzi".

Il Mediterraneo, può sembrare grande, in realtà non lo è, e allora quello stretto, dove si incontrano l'Oceano Atlantico e il Mar Mediterraneo, attira e affascina.

L'ignoto attrae, e come negli antichi navigatori, ci spinge a superare quello stretto per cercare altro. E' quello che ha spinto antichi esploratori a scoprire altre terre, loro si che erano pazzi... solo le stelle, il sole a guidarli nell'ignoto, senza tecnologia, con carte nautiche approssimative o completamente inesistenti.

Eppure quei pazzi hanno cambiato la storia, noi di certo non cambieremo la storia, ma di sicuro cambierà la nostra.

In molti sono rimasti vittime del mare, in tanti non hanno fatto ritorno, e tutt'ora accade.

Eppure allo stesso tempo, nella vita di tutti i giorni, succede che, uno si alza per andare a lavoro, si mette in auto e corre a 100 km/h verso l'ignoto, si, certo, anche la strada è un salto verso l'ignoto.

Eppure chi sceglie di navigare viene considerato un pazzo, chi sfreccia su una strada buia nell'ignoto...è la normalità.



Ormeggio

Tornando alla partenza, una volta mollati gli ormeggi, sfilate le cime dalle bitte, ci si stacca dalla vita di tutti i giorni, i problemi, le scadenze, si naviga a vela per sentirsi liberi, soli, per mettersi alla prova, e l'emozione di attraversare le Colonne d'Ercole, prende lo stomaco e la testa si riempie di dubbi, incertezze, paure, ma anche di tanta adrenalina e voglia di andare oltre, come attratti da un enorme magnete che ci attira.

Una volta superato lo stretto, l'Oceano ti accoglie con i suoi spazi immensi, e la costa si fa sempre più piccola, come la prima volta che mi sono allontanato dalla costa sotto casa, si faceva sempre più piccola, la foschia presto l'abbracciò e scomparì alla vista, quanta emozione, quanti timori.

Quant' acqua è passata sotto la chiglia da quel giorno, quanti errori, quante soddisfazioni, quanti momenti unici, ed oggi sono qui, ad allontanarmi non più dal porto sotto casa, ma dal continente europeo e alla mia sinistra l'enorme continente africano, ed io, piccolo, piccolissimo, con un guscio a solcare l'Oceano.



Superate le correnti contrarie ed il traffico di navi entri in Oceano, e Lui ti fa sentire subito chi è a comandare, le sue onde lunghe e potenti fanno salire e scendere la barca con un moto lento e lungo, se si è fortunati, perchè quando è arrabbiato le cose si fanno più "agitate" e allora tocca salire e scendere da onde alte come palazzi, che prima ti spingono veloci per poi rallentare e sentirsi quasi risucchiare verso la successiva che prima ci alzerà e poi ci spingerà ancora e così, finchè la sua ira non si sarà calmata.

Di Lui bisogna avere grande rispetto e regolare la navigazione sempre con molta attenzione, fare l'esuberante con Lui è cosa poco saggia.



La navigazione durerà giorni, la luce lascerà il posto alla notte, non sarà come in Mediterraneo che dopo poco hai un porto dove rifugiarti e riposare, no, qui sei solo con l'Oceano, il vento, il sole e le stelle, con qualche aggeggio elettronico in più, ma in fin dei conti, navigheremo come gli antichi navigatori, e anche noi saremo considerati dei pazzi.

Buon vento.

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